Irlanda: 50 milioni di euro alla Danimarca e all’Estonia per la quota delle rinnovabili

 

Via libera al trasferimento di energie rinnovabili tra Irlanda, Danimarca ed Estonia


Dublino ha approvato in questi giorni le risorse a supporto dello scambio: 50 milioni di euro che serviranno ad “acquistare” le green energy straniere. Nel dettaglio 12,5 milioni di euro andranno alla Danimarca e 37,75 milioni all’Estonia, in cambio di circa 3.500 GWh di elettricità pulita. Non si tratta, tuttavia, di un reale rifornimento. L’operazione è nota come trasferimento statistico di fer ed è uno degli strumenti attivati dall’Unione Europea per assicurarsi il raggiungimento degli obiettivi energetici.


Bruxelles ha stabilito per gli Stati membri precisi target verdi sui consumi energetici finali. I primi scadranno a fine 2020, ma non tutti i Paesi UE sono allineati nel percorso. In parte il problema è legato alle risorse energetiche disponibili a livello nazionale: le condizioni geografiche e meteorologiche di alcune aree offrono naturalmente un potenziale maggiore di altre. Al fine di creare un mercato unico dell’Energia, l’UE ha creato specifici meccanismi di cooperazione con cui raggiare i tarde energetici. Questi sono: i progetti comuni, i regimi di sostegno condivisi, i finanziamenti intraeuropei e il trasferimento statistico di rinnovabili.

Il funzionamento di ques’ultimo è abbastanza semplice: previo accordo, una quantità di energia pulita viene tolta dai conti nazionali di un determinato Paese e aggiunta ad un altro. Si tratta esclusivamente di una procedura contabile, senza nessun scambio effettivo di energia. Ed è possibile soprattutto grazie a quegli Stati membri che hanno raggiunto il loro obiettivo 2020, con molti anni di anticipo, come ad esempio Italia, Svezia, Danimarca, Estonia, Finlandia e Ungheria; e che quindi godono oggi di un surplus.

Il governo irlandese ha confermato la necessità di ricorrere al trasferimento statistico per l’incapacità di soddisfare il terrete rinnovabili 2020. Il paese dovrebbe chiudere l’anno con una quota verde sui consumi del 16%, ma combatte ancora con un gap di 3-4 punti percentuali. L’accordo copre anche un’opzione per ulteriori acquisti tra 500 e 1.000 GWh.

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