Investimenti in recupero edilizio: al top nel 2018 grazie ai bonus fiscali

Qual è stato e quale sarà l’impatto economico delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e per le ristrutturazioni degli immobili?

 

I numeri aggiornati a consuntivo per il 2017 e le stime per il 2018, basate sulle rilevazioni dei primi otto mesi dell’anno, si trovano nel dossier appena pubblicato dal Servizio studi della Camera dei Deputati, predisposto in collaborazione con l’istituto di ricerca CRESME.

 

Ricordiamo che l’ultimo disegno di legge di bilancio prevede una proroga dell’ecobonus e delle altre misure in vigore per tutto il 2019, mentre si continua a discutere su una possibile successiva stabilizzazione pluriennale degli sgravi fiscali per l’efficienza energetica, le ristrutturazioni, l’acquisto di mobili e la sistemazione del verde.

 

Passando più in dettaglio alle stime elaborate dal CRESME, dallo studio emerge che le detrazioni fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica, dal 1998 al 2018, hanno interessato circa 17,8 milioni di interventi, quindi oltre il 57% delle abitazioni italiane censite dall’Istat.

 

In 20 anni, si legge nel documento, le detrazioni hanno attivato investimenti complessivi pari a 292,7 miliardi di euro in tutta Italia.

 

Secondo le proiezioni calcolate con i dati disponibili per i primi 8 mesi dell’anno, prosegue il documento, “nel 2018 gli incentivi fiscali per il rinnovo del patrimonio edilizio attiveranno quasi 28,6 miliardi di euro di investimenti. Si tratta del valore più alto della serie storica avviata dal 1998”.

 

Si può quindi sostenere, chiariscono gli esperti del CRESME, “che con l’incremento dell’aliquota degli incentivi dal 36 al 50% per il recupero edilizio, avvenuta nel giugno 2012, e dal 55 al 65% per interventi di efficienza energetica avvenuta nel mese di giugno 2013, si sia avviata una nuova stagione per il sostegno dell’attività di riqualificazione del patrimonio esistente”.

 

Guardando ai soli lavori di riqualificazione energetica, si legge ancora nel dossier Camera-CRESME, il 2017 ha registrato 421.991 domande e 3,7 miliardi di euro di investimenti, in crescita rispettivamente del 7,3% e 12,5% rispetto al 2016.

 

La proiezione al 2018 porta verso 3,5 miliardi di euro, con una leggera riduzione rispetto al 2017.

 

Per quanto riguarda le persone che hanno trovato occupazione, gli investimenti attivati attraverso gli incentivi nel periodo 2011-2018, secondo le elaborazioni del dossier, avrebbero generato un assorbimento di 2.014.500 occupati diretti, corrispondenti a una media annua nel periodo di oltre 251.813 lavoratori. La media annua degli occupati, considerando anche quelli dell’indotto delle costruzioni, sarebbe pari a circa 378.000.

 

In sintesi, sulla base di molteplici variabili considerate dal CRESME, il saldo finale per lo Stato risulterebbe positivo per circa 8,8 miliardi di euro. 

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