Obiettivi Ue 2030: con più rinnovabili per l’Italia benefici per 21 miliardi

Il saldo complessivo costi-benefici di uno scenario di crescita delle rinnovabili elettriche coerente con il nuovo obiettivo europeo del 32% è fortemente positivo per il nostro Paese: un beneficio netto di 21,3 miliardi di euro nel periodo 2020-2030.

 

In dettaglio, sul sistema elettrico in senso stretto risparmieremmo circa 6 miliardi, cui vanno sommati gli 11 miliardi di euro di valore aggiunto, gli oltre 120mila occupati e i 4 miliardi di gettito fiscale aggiuntivo che lo sviluppo delle fonti pulite porterà nel prossimo decennio.

 

La stima arriva da un nuovo studio commissionato da Anev ed Elettricità Futura a Elemens.

 

Come noto, Consiglio, Commissione e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo per rivedere al rialzo il target comunitario per le rinnovabili sui consumi finali al 2030, portandolo dal 27 al 32%.

 

Come ha sottolineato anche il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, dunque, gli obiettivi nazionali della SEN, costruiti sul 27% a livello Ue, “sono superati”.

 

Sul settore elettrico, stima Elemens anziché al 55% di Fer al 2030 fissato dalla Strategia, bisognerà arrivare al 63%.

 

In Italia al momento siamo al 17,7% di energia pulita su tutta la domanda e a circa il 31% sui soli consumi elettrici con 103,7 TWh/anno di elettricità da rinnovabili.

 

Nel nuovo scenario, al 2030 dovremmo arrivare a circa 210 TWh: più del doppio di oggi, con ancora più installazioni, se si tiene conto che in assenza di interventi alcuni impianti potrebbero cessare la produzione per obsolescenza.

 

A crescere di più, nell’ipotesi fatta dallo studio, saranno le due fonti al momento più competitive, cioè fotovoltaico ed eolico, per ciascuna delle quali la produzione dovrebbe essere aumentata di 3,5 volte: da 25 a 86 TWh per il FV e da 14 a 47 TWh per l’energia dal vento.

 

Per il solare, ai quasi 20 GW di potenza attuali dovremo aggiungere altri 20 su tetto e altri 25 in impianti utility scale, per l’eolico una quota rilavante dovrà venire dal repowering di impianti esistenti, che aggiungeranno ai circa 9 GW attuali 5,1 GW da sommarsi ad altri 8,5 GW in nuove installazioni:

 

Questo cambiamento del sistema elettrico, come detto, dovrebbe farci risparmiare dal 2020 al 2030 quasi 6 miliardi, 5,9 per la precisione: al risparmio sui costi variabili che le rinnovabili permettono (44 miliardi nel decennio), vanno infatti sottratti 30,7 miliardi di costi dei nuovi impianti Fer e 7,4 miliardi per l’adeguamento della rete.

 

Ma i benefici maggiori come anticipato si avrebbero a livello di sistema Paese. Si parla infatti di mettere in moto 50,7 miliardi di investimento.

 

Più della metà degli investimenti interesserà il fotovoltaico, che attirerà 31,5 miliardi, seguito dall’eolico con 13,9, l’idroelettrico, nella stima di Elemens, muoverà 4,5 miliardi e la geotermia circa 800 milioni. (soprattutto ammodernamenti e potenziamenti) mentre non sono previsti investimenti in nuova capacità da bioenergie, ma solo il mantenimento dell’esistente.

 

Poi c’è l’occupazione: in totale 128.700 occupati, di cui oltre 81mila nel FV. Infine il valore aggiunto: 11,4 miliardi di euro (di cui 8 miliardi di valore creato riguarda la fase di investimento), sempre con FV ed eolico a prendere la parte del leone, con 5,5 miliardi.

 

Su tutto questo, il maggior gettito fiscale aggiuntivo: 4 miliardi, di cui 800 milioni agli enti locali (da eolico e idro).

 

E’ appunto sommando tutto questo – risparmi per il sistema elettrico, valore aggiunto e maggiori entrate fiscali – che, raddoppiando la produzione di elettricità pulita, arriveremmo a guadagnare, come sistema Paese, 21,3 miliardi di euro nel periodo 2020 -2030. 

  DIVENTA BUSINESS PARTNER FINANZA ENERGIA
Diventa Business Partner
Finanzaenergia

Perchè diventare
Business Partner
Finanzaenergia

  • Per partecipare allo sviluppo certo del nuovo mercato della finanza energetica
  • Per aumentare il fatturato
  • Per aumentare i clienti profittevoli
  • Per migliorare l'ambiente
  • Per migliorare la qualità della vita e del lavoro
  • Per ridurre il costo del lavoro