Mancano solo due anni all’obiettivo rinnovabili 2020 e 11 Stati membri lo hanno già superato. E quattro di loro sarebbero anche oltre quello fissato per il 2030. Lo confermano i dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistiche europeo che presenta gli ultimi progressi nazionali sul fronte delle green energy. Il celebre pacchetto clima energia 20-20-20, approvato dall’Unione Europea nel 2008, aveva imposto per la prima volta dei target comunitari e nazionali sulla quota di rinnovabili nei consumi energetici finali: un 20% da raggiungere a livello comunitario e singoli obiettivi per gli allora 27 Stati membri (divenuti 28 nel 2013 con l’entrata della Croazia). Nel complesso, il Blocco ha fatto parecchia strada: nel 2016 risultavano mancati solo tre punti percentuali; il che significa che la quota verde del mix energetico comunitario è raddoppiata rispetto al 2004.
All’Italia era “spettato in sorte” un 17 per cento, quota toccata e rapidamente superata addirittura nel 2014. Ma come l’Italia, sono ormai in tanti i Paesi europei a poter vantare nel mix nazionale più energia pulita rispetto a quella richiesta da Bruxelles. A fare compagnia al Belpaese sono oggi: Svezia, Finlandia, Danimarca, Estonia, Croazia, Lituania, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca e Ungheria. Per alcuni di loro lo scarto è davvero notevole, come nel caso svedese, dove la metà (53,8%) dell’energia nazionale proviene da fonti rinnovabili. E c’è anche chi è ormai prossimo al raggiungimento del suo obiettivo rinnovabili 2020, come l’Austria ad un solo punto percentuale di distanza.
Non mancano tuttavia i ritardatari: all’estremo opposto della scala, troviamo Paesi Bassi (ben otto punti percentuali di distanza dal suo target nazionale 2020), Francia (meno 7), Irlanda (6,5), Regno Unito (5,7) e Lussemburgo (5,6). Recuperare nel poco tempo rimasto è una sfida, ma non è impossibile. Basti guardare alla Francia che sta elaborando una serie di misure per accelerare i tempi di sviluppo di eolico e fotovoltaico. O al Lussemburgo che grazie alle leggi europee ha siglato a ottobre 2017 un accordo con la Lituania per il trasferimento, previo pagamento, delle percentuale in eccesso della Lituania sulle sue statistiche energetiche.
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