Aziende rinnovabili: cresce il numero di multinazionali al 100% green

Cresce il numero di aziende rinnovabili nel mondo, società di grandi dimensioni che si sono poste un obiettivo di sola energia pulita per soddisfare il proprio fabbisogno elettrico. Accanto a veri e propri antesignani come Lego e Google, si schierano oggi multinazionali del calibro di Marks & Spencer, Crédit Agricole e Microsoft, ognuna con una strategia verde tagliata su misura: c’è chi ha installato impianti rinnovabili, chi acquista solo energia eolica e solare, chi ha optato per i crediti energetici.

 

A riunirle tutte è RE100, progetto creato da The Climate Group e CDP (Carbon Disclosure Project) proprio per incoraggiare i colossi dell’economia mondiale a partecipare alla rivoluzione energetica. Le due associazioni hanno scelto il palco internazionale del World Economic Forum di Davos per aggiornare i progressi dell’iniziativa. Nel rapporto ‘Approaching the tipping point: how corporate users are redefining global electricity markets’ si tiene traccia delle ultime evoluzioni delle aziende rinnovabili.

 

Dall’anno di lancio (2014) a oggi, il numero di affiliati alla campagna è passato da 12 a oltre 120. Alcuni hanno già pienamente raggiunto l’obiettivo del 100% green energy, i più sono in dirittura d’arrivo e non mancano nuove adesioni come quelle pronunciate dal gigante alimentare francese Danone e il gruppo britannico Reckitt Benckiser.

 

A livello globale, i maggiori successi del 2016 sono stati quelli di Bank of America, Astra Zeneca e Coca Cola Enterprises, la cui quota di elettricità rinnovabile è aumentata di oltre tre volte.

 

Lo strumento principe di questa rivoluzione sono i contratti PPA, acronimo di power purchase agreement. Ancor più di centrali solari installate in situ o dell’acquisto di Renewable Energy Credits (RECs), i PPA stanno spostando l’approvvigionamento aziendale dalle fonti tradizionali a quelle alternative. Si tratta di un accordo finanziario dalla durata variabile (da 10 a 25 anni) in cui uno sviluppatore si fa carico della progettazione, autorizzazione, finanziamento e installazione di un impianto alimentato a rinnovabili sulla proprietà di un cliente a costi minimi o nulli. L’energia generata dall’impianto è venduta al cliente “ospite” a un tasso fisso generalmente inferiore alla tariffa di vendita dell’utility locale.

 

La crescita di questi accordi è praticamente quadruplicata tra i membri di RE100 tra il 2015 e il 2016. I power purchase agreement firmati ammontavano a circa 4,8 TWh di consumo di elettricità nel 2016. La crescita di questo strumento, tuttavia, non è uniforme a livello mondiale: il report mostra come esista una diffusione maggiore dei contratti PPA degli Stati Uniti rispetto ad altre regioni. “Stanno aumentando i casi anche in Europa – spiega Sam Kimmins, a capo della campagna RE100 – ma il tasso di progresso è molto più lento, con una variazione regionale considerevole a seconda del Paese a causa dell’ampia gamma di quadri legislativi”. 

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